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Deus in machina, l’ennesima trappola della modernità

Un ologramma con i tratti del volto di Cristo, dotato di Intelligenza Arti­ficiale, per rispondere a domande, dubbi e perf­ino, chissà, confessare i fedeli. È un’installazione presente in una chiesa svizzera, la Peterskapelle di Lucerna. In un confessionale, dietro una lastra traforata.

È Deus in machina, un’invenzione dell’università delle scienze ed arti applicate. Per aprire un dibattito sull’uso delle tecnologie nella religione, spiegano i teologi. Deus in machina parla 100 lingue, non si stanca mai, 24 ore su 24, e immaginiamo dia sempre ragione ai fedeli, altro che penitenza. Speriamo gratis, che potrebbe essere un sostituto anche di psicologi e psicoterapeuti. Checché se ne dica, le persone continuano testardamente a cercare il senso della ita, nonostante si faccia di tutto per negare Dio e le si imbottisca di cose da fare, desideri da realizzare, efficienze da sostenere, così che il tempo per le domande si riduce vieppiù. Ma senza domande, come pensare di ottenere risposte? La scienza, che ne ha molte, non le ha ancora trovate per alcune questioni che ci toccano particolarmente, ad esempio perché la morte, perché il dolore, perché non ho nessuno che mi corrisponda.

Può capitare che si incontri un sacerdote accogliente che ci accompagni in questa ricerca, l’unica che vale la pena per tutta la vita. Ma le vocazioni scarseggiano ed ecco un sapiente marchingegno che parla come Gesù, che sa tutto della Bibbia, del magistero della Chiesa, delle branche più diverse della teologia. Cosa manca? Una mano tesa, un sorriso, la condivisione del pianto, l’invito a un incontro con una comunità che ti sostiene. Manca l’uomo, e Gesù si è fatto uomo, non ha inviato un fantasma glorioso per risolvere tutti i nostri problemi. Un uomo, nato bambino, allattato a un seno di donna. Tutte le nozioni religiose del mondo non possono sostituire quella presenza, che in 2000 anni di storia ha contagiato tanti testimoni, ‑ no a noi.

Un contagio umano, nato da un dialogo a cena o in un campetto di calcio o in un confessionale, appunto, che segni l’inizio di un cammino. Una macchina può andare a fondo della nostra anima? Una macchina che si finge Dio, un ennesimo vitello d’oro. Ma questa macchina è creata, progettata, programmata da uomini.

A quale scopo? Per insistere sul solito tasto della modernità: la Chiesa non serve, se esiste un Dio me la cavo da solo, io e lui, i mediatori sono inutili. Addio santi, papa, vescovi, preti e suore. La spiritualità è un vago sentimento che non dà fastidio a nessuno, e va assecondato per tenere buoni gli ingenui che ancora ci credono. Un bel volto sindonico e il gioco è fatto. Gioco, perché si tratta di un game. Il dramma è che i giocatori sono religiosi, uomini veri, che hanno abboccato all’amo senza turbamento, obnubilati dalle meraviglie del progresso, che oggi si chiama intelligenza artificiale. Conteremo poi i battesimi e i matrimoni dei fedeli seguiti dall’ologramma di Gesù.





Dal sito Famiglia Cristiana

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