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Libano, da domani il cessate il fuoco. Stasera l’annuncio



Sarà una dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Francia a sancire lo stop ai bombardamenti. Le minacce di Israele: tolleranza zero di fronte alla violazione della tregua e di Hezbollah: si resterà in attività dopo la fine della guerra

Vatican News

Entrerà in vigore domani mattina la tregua che stasera, alle 21 ora italiana, verrà annunciata da una dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Francia, con la quale si sancirà il cessate il fuoco in Libano e che sarà probabilmente accompagnata da una dichiarazione del premier ad interim libanese Najib Mikati.

Hamas: sì al cessate il fuoco

Mentre Hamas informa che sosterrà il cessate il fuoco, Hezbollah avverte che rimarrà attivo dopo la fine della guerra con Israele, aiutando i libanesi sfollati a tornare nei loro villaggi e a ricostruire le aree distrutte dagli attacchi israeliani. Dal governo israeliano arriva intanto diretta la minaccia del ministro della Difesa, Israele Katz che, all’inviata speciale Onu per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, dichiara che Israele mostrerà tolleranza zero di fronte a qualsiasi violazione della tregua.

L’appoggio del G7

Pieno sostegno all’accordo arriva dal G7 che da Fiuggi-Anagni sottolinea “ancora una volta il ruolo svolto dalle Forze armate libanesi e dall’Unifil, la cui posizione dovrebbe essere rafforzata, al fine di adempiere alle rispettive responsabilità”, esprimendo poi “profonda preoccupazione per i recenti attacchi” contro la missione Onu schierata nel sud del Libano. I ministri degli esteri dei Paesi del G7 hanno quindi sottolineato il loro allarme per il “crescente numero di vittime lungo la Blue Line”, affermando inoltre che “agli sfollati su entrambi i lati della linea di demarcazione deve essere consentito di tornare alle loro case in sicurezza”.

Israele intensifica gli attacchi

Stamane intanto sono proseguiti gli attacchi, Israele ha dichiarato di aver colpito circa 30 obiettivi di Hezbollah nel sud libanese, mentre il Libano ha reso noto che sarebbe di tre morti il bilancio dei raid israeliani contro un edificio che ospitava sfollati. Inoltre, i soldati israeliani avrebbero, per la prima volta dal 2000, raggiunto il fiume Litani, a 30 chilometri circa a nord del confine israeliano, e la zona di Wadi Saluki, nel sud.



Dal sito Vatican News

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