Il network femminile di donne di diverse fedi, teologhe, accademiche, rappresentanti di organizzazioni o associazioni, leader delle proprie comunità, ricorda il Pontefice: “Che il suo ricordo sia una benedizione e una chiamata a continuare a costruire un mondo in cui tutti siano ascoltati, valorizzati e responsabilizzati”
Elena Dini – Città del Vaticano
Fra le varie manifestazioni di vicinanza a Papa Francesco giunte da ogni parte del mondo dopo la sua morte, c’è anche quella di un gruppo di donne di diverse fedi, teologhe, accademiche, rappresentanti di organizzazioni o associazioni, leader delle proprie comunità, che si conobbero in occasione di una conferenza organizzata in Vaticano dal Dicastero per il dialogo interreligioso e che da allora hanno deciso di continuare a sentirsi regolarmente e organizzarsi in un network. Alla morte del Pontefice il desiderio di commemorarlo si è rapidamente trasformato in azione ed è stato pubblicato un messaggio.
Francesco e le donne
«In quanto donne di tradizioni religiose diverse – scrivono – ci riuniamo in uno spirito di profondo rispetto e gratitudine per onorare la vita e l’eredità di Papa Francesco. Nei suoi anni di servizio egli ha sostenuto e affermato la dignità spirituale, la leadership e la saggezza delle donne nelle comunità religiose di tutto il mondo». In un momento in cui, continuano, «le voci delle donne di fede stanno ancora lottando per essere pienamente ascoltate, il suo riconoscimento della nostra presenza e dei nostri contributi ha dato speranza e incoraggiamento non solo alle donne cattoliche ma a quelle di tutte le tradizioni religiose».
L’impegno nel dialogo interreligioso
Monsignor Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage, segretario del Dicastero per il dialogo interreligioso, racconta l’evento che fece conoscere queste donne fra di loro nel gennaio del 2023: la conferenza Women building a culture of encounter interreligiously, iniziativa interdicasteriale, in collaborazione con l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, che aveva al centro della sua ispirazione proprio le intuizioni del Santo Padre. «Avevamo notato», spiega Kodithuwakku Kankanamalage, «che ai tavoli del dialogo le donne non erano sufficientemente rappresentate. Nel 2017 la nostra Assemblea plenaria era sul tema del ruolo della donna nell’educazione alla fraternità universale e il discorso del Santo Padre ai partecipanti lanciò alcuni spunti fondamentali che abbiamo voluto poi riprendere nel 2023: le donne — diceva Papa Francesco — sono spesso impegnate più dell’uomo nel dialogo della vita ma non è detto che non applichino le loro competenze anche nel campo del dialogo teologico e spirituale». Ha poi continuato a sottolineare il segretario: «La complementarietà e la collaborazione sono importanti e il dialogo è un cammino che uomini e donne devono compiere insieme, non separati».
I ricordi personali
In occasione della conferenza, le relatrici incontrarono il Pontefice il 26 gennaio 2023. Quel momento lasciò un segno profondo nelle partecipanti. «Ricordo vividamente che mi diede una forte stretta di mano e un sorriso allegro. Mi sono inginocchiata perché secondo la mia cultura è così che si salutano gli anziani e chi ha autorità (un gesto di rispetto), ma lui mi ha subito chiesto di non farlo. È stato un segno di grande umiltà», racconta Ruth Mkwaira dal Malawi: «L’avermi invitato come membro della religione tradizionale africana a una piattaforma e a una rete mondiale rimarrà per sempre un punto di svolta nella mia vita». Le fa eco Christie Chang, ex presidente della Sakyadhita Associazione internazionale delle donne buddiste, da Taiwan, la quale racconta di come il Papa le fece una battuta relativa a un ideogramma sul testo che lei gli stava mostrando: «Entrambi scoppiammo a ridere e le telecamere immortalarono quel momento che mi rimase nel cuore. «Per me Francesco è stato una guida, un modello, un maestro anche se lui era cattolico e noi buddiste», ha concluso Chang.
Impegnate per la fraternità
«Papa Francesco non ha solo parlato o scritto sulle donne, ha agito concretamente», commenta Alissa Wahid, musulmana, direttrice del Gusdurian Network in Indonesia. Da Israele la rabbina Tamar Elad-Appelbaum ricorda: «Il Papa ha insistito sul fatto che la leadership delle donne è importante per fermare l’odio e la distruzione e per creare un linguaggio di fede e responsabilità. Ha insistito per incontrarci e raccontarlo. Ha insistito nel benedire personalmente ognuna di noi, la religione e il paese da cui proveniamo e nell’onorare il nostro contributo». Il network femminile termina il suo messaggio così: «Ci uniamo alle persone di tutto il mondo nel piangere la sua scomparsa e nel celebrare il suo impegno per la giustizia, la misericordia e la pace. Che il suo ricordo sia una benedizione e una chiamata a continuare a costruire un mondo in cui tutti siano ascoltati, valorizzati e responsabilizzati. Con dolore, gratitudine e solidarietà».