I funerali di Papa Francesco, nella Basilica vaticana, sono stati occasione per un incontro tra i presidenti di Stati Uniti e Ucraina, sul futuro del Paese martoriato da oltre tre anni di guerra e costantemente nelle preghiere del defunto Pontefice. Un colloquio, secondo Zelensky, che ha il potenziale per “diventare storico” se si raggiungeranno “risultati congiunti”
Valerio Palombaro – Città del Vaticano
Tra le tante immagini che resteranno dell’ultimo saluto a Papa Francesco, oltre a quelle delle esequie del Pontefice, c’è sicuramente quella che ritrae il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e quello dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, seduti uno di fronte all’altro in un angolo della basilica di San Pietro. Un incontro annunciato, poi messo in dubbio da una possibile assenza del secondo, e infine avvenuto. Si tratta del primo faccia a faccia tra i due, durato 15 minuti, dopo quello drammatico avvenuto in mondovisione nello studio ovale della Casa Bianca, dalla quale Zelensky era andato via senza partecipare alla conferenza stampa.
Un colloquio “molto produttivo”
Il colloquio, secondo il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Steve Cheung, sarebbe stato «molto produttivo». La presidenza ucraina ha inoltre diffuso una fotografia di un altro breve colloquio tra Trump e Zelensky in Vaticano, questa volta allargato al premier britannico Keir Starmer e al presidente francese Emmanuel Macron. Secondo il portavoce presidenziale ucraino, Serhii Nikiforov, Zelensky e Trump hanno concordato di portare avanti i negoziati. Zelensky, scrivendo su X, ha parlato di un «buon incontro» che «potrebbe diventare storico se si raggiungessero risultati congiunti». Il presidente ucraino ha in particolare auspicato “un cessate il fuoco completo e incondizionato” e “una pace affidabile e duratura che impedisca lo scoppio di un’altra guerra”.
La controfferta ucraina
Secondo il «New York Times», nel colloquio si è parlato anche della controfferta ucraina alla proposta della Casa Bianca per mettere fine alla guerra. Un piano che prevederebbe il dispiegamento di un «contingente di sicurezza europeo» sostenuto dagli Usa, senza menzionare la piena restituzione dei territori occupati dalla Russia, né l’adesione di Kyiv alla Nato, due questioni che Zelensky ha da tempo dichiarato non negoziabili. Da Mosca, intanto, il portavoce del Cremlino, Dmitrj Peskov, ha annunciato che il capo di Stato maggiore russo ha informato Putin sul «completamento dell’operazione» per liberare la regione russa di Kursk, parzialmente occupata dagli ucraini dall’agosto 2024. Tanti altri brevi incontri bilaterali si sono svolti oggi in occasione del funerale di Francesco. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha diffuso tramite i suoi profili social una foto della stretta di mano odierna con Trump. La titolare dell’esecutivo europeo e il presidente statunitense – nel loro breve scambio in piazza San Pietro – hanno concordato di incontrarsi nuovamente, ha sottolineato la portavoce di Von der Leyen, Paula Pinho. Segnali incoraggianti sulla scelta della via del dialogo, particolarmente significativi nell’attuale contesto segnato dai dazi e dalle tensioni internazionali.