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Usa-Iran, secondo round di colloqui sul nucleare previsto in Italia


Un nuovo incontro tra delegati dei due Paesi si terrà sabato 19 aprile a Roma. La discussione verterà su due punti critici: la verifica dell’arricchimento dell’uranio e il controllo sullo sviluppo di armi atomiche. Intanto il presidente Trump ha fermato un piano israeliano elaborato per attaccare i siti iraniani

Gianmarco Murroni – Città del Vaticano

Gli Usa scelgono di perseguire la via diplomatica: stop al tentativo di ostacolare militarmente la capacità dell’Iran di costruire una bomba e spazio a un nuovo incontro con delegati iraniani per discutere sul nucleare. Israele aveva pianificato di attaccare i siti nucleari iraniani nel mese di maggio, ma nelle ultime settimane è stato fermato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha annullato l’operazione a favore di un accordo con Teheran per limitare il programma nucleare. A rivelarlo è il New York Times, che cita fonti interne all’amministrazione Usa. Trump ha preso la sua decisione dopo mesi di dibattiti interni che hanno messo in evidenza le divisioni tra i membri del gabinetto americano e altri collaboratori più scettici sul fatto che un attacco militare all’Iran possa distruggere le ambizioni nucleari del Paese ed evitare una guerra più ampia. Il risultato è stato un consenso di massima, per ora, contro l’azione militare, con l’Iran che ha segnalato la volontà di negoziare.

Nuovi colloqui

Il secondo round di colloqui indiretti sul nucleare tra Iran e Stati Uniti si terrà sabato 19 aprile a Roma. Lo conferma la tv di stato iraniana, secondo cui anche questo ciclo di incontri sarà mediato dal ministero degli Affari esteri dell’Oman, come avvenuto lo scorso 12 aprile a Mascate. All’incontro dovrebbero partecipare l’inviato del presidente statunitense Trump, Steve Witkoff, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, e il ministro degli Esteri omanita, Badr Albusaidi. Proprio Witkoff ha dichiarato che i colloqui tra i due Paesi “si concentreranno principalmente sulla verifica dei programmi di arricchimento dell’uranio e dello sviluppo di armi, senza una richiesta esplicita di smantellamento completo dell’infrastruttura nucleare iraniana”. D’altra parte, Araghchi ha messo in guardia gli Usa dall’assumere “posizioni contraddittorie e opposte” nei colloqui. “L’arricchimento è una questione reale e accettata, e siamo pronti a costruire un clima di fiducia riguardo a possibili preoccupazioni. Ma la perdita del diritto all’arricchimento non è negoziabile”, ha affermato il ministro iraniano.

Ruolo dell’Aiea

“L’Iran possiede materiale sufficiente per fabbricare diverse bombe, non dispone ancora dell’arma nucleare, però non è lontano”. Lo ha detto il capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, in un’intervista al quotidiano francese Le Monde, rilasciata prima del suo arrivo in Iran. Grossi ha affermato che auspica di vedere l’Aiea coinvolta nel dialogo avviato in Oman tra l’Iran e gli Stati Uniti sul dossier nucleare iraniano. “Non facciamo parte di questo dialogo bilaterale tra Araghchi e Witkoff, ma non siamo indifferenti. Sanno bene che dovremo esprimere il nostro parere su un eventuale accordo, perché spetterà a noi verificarlo. Abbiamo quindi già avviato uno scambio informale con loro”, ha concluso Grossi.



Dal sito Vatican News

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