In un messaggio letto in Basilica Vaticana, in occasione del pellegrinaggio nazionale giubilare slovacco, il Papa esorta con stile sinodale a mettersi in ascolto dello Spirito senza temere ciò che è nuovo
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“Avrei tanto desiderato essere presente tra voi per condividere questo momento di fede e di comunione”. Papa Francesco esprime così il suo rammarico per non poter prendere parte al pellegrinaggio nazionale giubilare slovacco, in un messaggio letto nel corso della Messa nella Basilica Vaticana da monsignor Bernard Bober, arcivescovo di Kosšice e presidente della Conferenza episcopale slovacca. Tra i 4300 pellegrini presenti ci sono anche il presidente slovacco Peter Pellegrini insieme ad altri ministri e il nunzio apostolico in Slovacchia monsignor Nicola Girasoli.
Pellegrini in tutta la nostra vita
“Il vostro pellegrinaggio – scrive il Pontefice – è segno concreto del desiderio di rinnovare la fede, di rafforzare il legame con il Successore di Pietro e di testimoniare con gioia la speranza che non delude”. Una speranza che nasce da Cristo e che il Giubileo invita a seguire perché “ci chiama a diventare pellegrini in tutta la nostra vita” in un cammino verso l’eternità fatto di tappe che prevedono il viaggio a Roma, con il passaggio delle Porte Sante e le soste presso le tombe degli Apostoli e dei Martiri. “Per voi, sorelle e fratelli slovacchi, è un itinerario – aggiunge Francesco – che si inserisce nella ricca tradizione cristiana della vostra terra, fecondata dalla testimonianza dei santi Cirillo e Metodio e di tanti altri santi e sante, che da oltre mille anni la irrigano con il Vangelo di Cristo”.
Il sì sincero
Il Papa ricorda che “la fede è un tesoro da condividere con gioia”, anche se si vivono tempi difficili è comunque una “opportunità per crescere nella fiducia e nell’abbandono a Dio”. Pertanto il nostro sì semplice e sincero, come quello di Maria, può diventare strumento nelle mani di Dio per realizzare qualcosa di grande. “Dire sì – scrive il Pontefice – oggi può permettere di aprire nuovi orizzonti di fede, di speranza e di pace, per noi e per quanti il Signore ci fa incontrare”. Poi l’invito ad ascoltare, con stile sinodale, lo Spirito “senza temere il nuovo ma discernendo in esso l’iniziativa di Dio che sempre ci sorprende”. “Vi guidi e vi custodisca la Vergine Maria, Patrona della Slovacchia, che voi venerate – conclude Francesco – in particolare quale Madonna ‘dei sette dolori’ e che proprio per la sua unione alla passione del Figlio è Madre della Speranza”.