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Barbara Jatta: “Arte, fede e dialogo, la missione dei Musei Vaticani”

Online oggi il nuovo episodio del podcast del settimanale Credere, “Il viandante della speranza”: il direttore dei Musei del Papa accompagna alla scoperta delle collezioni pontificie in cui la povera fede dell’uomo si incontra con il mistero divino della bellezza

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

La fede oltre la bellezza, la missione spirituale dei Musei Vaticani, il dialogo con la società contemporanea e con le culture diverse. Sono alcuni dei temi toccati dal direttore dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, nel quarto episodio del podcast del settimanale Credere “Il viandante della speranza”, online da questa mattina. Titolo della puntata: “Il mistero della bellezza”.

Donne in Vaticano

La prima donna alla guida delle collezioni pontificie conversa con il giornalista Paolo Rappellino: “Non sono mai stata discriminata in Vaticano per il fatto di essere donna: nel 1996 dopo aver lavorato nello Stato Italiano sono arrivata prima in Biblioteca Vaticana. Ero la terza donna in un ambiente molto maschile. Quando ho lasciato dopo vent’anni, in Biblioteca le donne erano la metà”. “Grazie a Papa Francesco”, prosegue Barbara Jatta, “il mio diretto referente, la persona che dirige lo Stato è una donna: suor Raffaella Petrini, una suora, una manager, una grande donna di fede, con una visione straordinaria dirige tutti noi”.

Spirito e fede, oltre la bellezza

Il direttore dei Musei Vaticani racconta il suo lavoro quotidiano : “Cerco di comunicare la missione dei Musei. Istillare oltre la bellezza, valori morali, di fede, di attenzione alla nostra eredità spirituale. Ho la speranza e la certezza che al termine della visita le persone – circa sette milioni di visitatori in un anno – escano con una sensibilità maggiore”.

L’anima del mondo

Le collezioni vaticane sono in costante dialogo con la società contemporanea e con le altre culture. Ne sono espressione rispettivamente la Collezione di Arte Moderna e Contemporanea voluta da Paolo VI e il Museo Etnologico Anima Mundi.  Quest’Ultimo festeggia un’importante anniversario: “Nel 2025 – ricorda Barbara Jatta – saranno cento anni da quella esposizione missionaria che portò in Vaticano centomila pezzi in quattro padiglioni, dedicati ai continenti, costruiti da Gio Ponti nel Cortile della Pigna”. Pio XI decise poi di lasciare in Vaticano un museo permanente nato da quella mostra: “Capì le potenzialità per la Chiesa universale di costruire ponti con culture diverse. Lo abbiamo chiamato Anima Mundi perché è l’anima del mondo, espressione della Chiesa Universale”.

Preghiera, fonte di speranza

Barbara Jatta si sofferma poi sull’importanza della preghiera nella sua vita: “Prego molto. Prego più di quanto non facessi prima di arrivare ai Musei. Mi aiuta molto. Come in ogni lavoro ci sono le difficoltà, ci sono i momenti più bui e pregare sicuramente mi dà tanta speranza”.

“Il Viandante della Speranza” è una serie di podcast sul Giubileo pubblicati da Credere: interviste a personalità che con la loro vita hanno saputo trasformare in bene anche i momenti più difficili.



Dal sito Vatican News

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