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Ritmica, via Maccarani. Che cosa succede adesso?

Non si placherà presto la bufera nella ginnastica ritmica e non solo perché ci sono due processi, uno disciplinare e uno penale, per presunti maltrattamenti, ancora aperti o in procinto di riaprire. Da oggi Emanuela Maccarani non è più la direttrice tecnica delle farfalle e neppure la loro allenatrice. Il nuovo presidente federale, cui compete la scelta della direzione tecnica che ha assunto su di sé ad interim fino a giugno, appena eletto, supportato dall’unanimità dal consiglio federale, ha fatto una scelta di totale discontinuità rispetto alle gestioni precedenti, rescindendo dopo 30 anni il contratto di Maccarani che dal 27 marzo 2025 non ha più l’accesso al Centro tecnico federale di Desio che è stato il quartier generale suo e delle azzurre della ritmica note con il soprannome di “farfalle”.

 


Prevedibile, ma divisivo per il modo

Il pochissimo preavviso – che ha portato Maccarani a denunciare di essere stata licenziata con una mail il giorno prima dello sgombero – sta di nuovo spaccando l’ambiente: da un lato capitana Centofanti si stringe via Instagram attorno all’allenatrice, discussa e oggi sotto accusa, ma artefice di tanti anni di successi a livello internazionale. Dall’altro gli organi federali muovono compatti verso il nuovo corso.

Divergono tra presidente e Maccarani le letture del dialogo intercorso tra loro il 21 marzo: il Presidente avrebbe ritenuto un preavviso l’aver parlato di discontinuità alla direzione tecnica; Maccarani afferma di non aver capito che vi fosse ricompreso anche il dover passare la mano come allenatrice. Maccarani e chi la sostiene ritengono che questo danneggi la preparazione in corso e getti scompiglio nell’ambiente più delle denunce del 2022. 

Dal canto suo il nuovo presidente federale Andrea Facci, 41 anni, il più giovane tra i presidenti delle federazioni nazionali sportive italiane, intervenendo alla prima uscita pubblica il 26 marzo, ha affermato di ritenere superata la stagione degli uomini e delle donne soli al comando. Difficile del resto sostenere che un cambio di passo non fosse nell’aria dopo la controversa gestione precedente: un’imputazione coatta per maltrattamenti non è qualcosa che si possa ignorare.

Chi è il nuovo presidente federale

  

«Atleta, allenatore, ufficiale di gara, dirigente societario e federale», si legge nel curriculum di Andrea Facci, «per 16 anni nel comitato regionale FGI Veneto e dal 2017 all’interno della federazione nazionale. Laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e Laurea magistrale in Politica Internazionale e Diplomazia, a Padova».

Unico candidato alla presidenza federale della Federazione Ginnastica d’Italia, dato che il predecessore Tecchi, finito sotto i riflettori per le intercettazioni che lo trovavano al telefono con il procuratore Federali Rossetti, la cui violazione dell’indipendenza ha inficiato il procedimento federale disciplinare a carico di Maccarani, non si è ricandidato, Facci è stato eletto con la percentuale bulgara del con il 98,7% dei voti.

E oggi c’è chi ironizza sul fatto che la sua laurea in diplomazia si sarebbe vista poco nel licenziamento “pronti-via” di Maccarani. Come vicepresidenti, su proposta del presidente, sono stati eletti Franco Mantero, con funzioni di Vicario, e Fabrizia D’Ottavio, parte del gruppo delle «farfalle» nella prima ora, ai tempi dell’argento olimpico dei Atene 2004: anche lei si è detta convinta della necessità di un cambiamento. A proposito del tema della discontinuità e del bisogno di non concentrare tutto il potere nelle stesse mani, certo uno degli elementi negativi del pregresso, da noi tante volte sottolineato su queste pagine, va detto che il passato non aveva sempre funzionato con l’accentramento in poche mani che si era verificato negli ultimi anni. Fino al 2018, anno in cui si è ritirata la direttrice tecnica storica Marina Piazza, la direzione tecnica e il ruolo di allenatrice della Nazionale erano separati.


Gef e i nuovi standard etici internazionali

Corre voce che per le note vicende, la gestione della Federazione Ginnastica Italia fosse sotto osservazione della Gymnastics Ethics Foundation (Gef), con rischio di sanzioni se non ci fossero stati segnali di discontinuità e che questo possa aver influito sul repentino intervento.

La Gymnastics Ethics Foundation (GEF) è stata fondata nel gennaio 2019 dalla Federazione internazionale di ginnastica (164 federazioni nazionali affiliate). Opera in modo indipendente per garantire che le violazioni delle regole, delle politiche e delle procedure FIG, comprese le violazioni etiche, siano gestite in modo imparziale. ​I suoi compiti sono: Safeguarding: (proteggere gli atleti e gli altri partecipanti alla ginnastica da molestie e abusi). Disciplinary (svolgimento di procedimenti disciplinari in conformità con le politiche e le procedure FIG). Compliance (monitoraggio del buon governo e dei principi etici della FIG e dei suoi membri). La questione come da noi sottolineato più volte dell’etica e del benessere psicofisico degli atleti in discipline in cui si raggiungono i vertici da minorenni o poco più è non solo imprescindibile ma un problema che si pone a livello mondiale.

Che cosa succede ora

  

Maccarani ha annunciato di non intendere dimettersi dalla Giunta Coni dove rappresenta tutti i tecnici italiani, la cui ultima seduta sarà il 14 aprile. Si dovrà decidere presto chi prenderà il suo posto alla guida della Nazionale di ritmica, per garantire la continuità alla preparazione. Il nuovo presidente ha fatto capire di essere disposto ad accettare una fase di transizione nella quale i risultati potranno anche non essere nell’immediato all’altezza del passato, pur di assicurare metodi meno controversi. Ma a quel punto serviranno spalle larghe, perché le polemiche, già sottotraccia nell’ambiente, c’è da scommetterci, deflagreranno rinfocolando le divisioni.





Dal sito Famiglia Cristiana

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