Nevianonline.it
Sito ufficiale della Parrocchia Matrice San Michele Arcangelo. Neviano Lecce.

Il Pkk annuncia la fine della lotta armata

Il Comitato esecutivo del partito dei lavoratori curdi ha annunciato il cessate il fuoco a partire da oggi, ma chiede che sia lo stesso Ocalan a poter gestire il processo di pace

Vatican News

Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), gruppo armato curdo che Ankara considera un’organizzazione terroristica, ha annunciato il cessate il fuoco con la Turchia, dopo l’appello dal carcere del proprio leader, Abdullah Ocalan.

Per il Pkk decisione storica

Nel comunicato stampa diffuso dal Comitato esecutivo del Pkk la fine delle ostilità viene dichiarata a partire da oggi con lo scopo di “spianare la strada all’attuazione dell’appello di Ocalan per la pace e la società democratica”. Ringraziando il proprio leader per aver tracciato il percorso verso la libertà e la democrazia il Comitato esecutivo chiede che Ocalan venga liberato affinché possa lavorare all’attuazione della nuova linea politica.

Il nodo della liberazione di Ocalan

I vertici del Pkk valutano di portata storica per tutto il Medio oriente e per il Kurdistan in particolare l’indicazione di cessare il periodo della lotta armata, ribadendo di essere in ogni caso pronti a rispondere ad eventuali aggressioni. Alla Turchia viene direttamente richiesto di permettere ad Ocalan di gestire direttamente il processo politico che mette fine a oltre 40 anni di lotta armata. L’appello diffuso da Ocalan giovedì scorso per lo scioglimento del movimento armato era stato accolto con soddisfazione sia dal governo turco, guidato dal presidente Tayyip Erdogan, sia dall’opposizione filocurda. Tuttavia, il ministro della giustizia Yilmaz Tunc ha fatto sapere che non è stata ancora presa in considerazione nessuna ipotesi di amnistia o detenzione domiciliare per il leader curdo.

Le ricadute a livello regionale

La fine delle ostilità tra Pkk e Turchia potrebbe avere delle ricadute importanti a livello regionale, sviluppando i propri effetti nella normalizzazione del commercio petrolifero in uscita dall’Iraq settentrionale, attualmente sotto controllo curdo. Ricadute positive potrebbero aversi anche in Siria con una distensione nei rapporti tra la nuova amministrazione e le forze curde che controllano la parte settentrionale del paese.

 



Dal sito Vatican News

Visualizzazioni: 1
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito web usa i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'iscrizione se lo desideri. Accetto Leggi altro

Privacy & Cookies Policy