«Apritemi le porte della Giustizia». A pronunciare le parole, prima di aprire la porta Santa della basilica di San Giovanni in Laterano, il cardinal vicario Baldassarre Reina, per tutti don Baldo. Poi le mani appoggiate a spingere l’imponente portone di bronzo, opera dello scultore Floriano Bodini. Collocata, in occasione del Giubileo del 2000, nella navata di destra, la porta ha un’altezza di tre metri ed è a un solo battente. Raffigura il Cristo in croce e, sotto, quasi abbracciata dal Figlio, la Madonna con il Bambino in braccio e la mano a indicare, con le tre dita la Santissima Trinità. Ancora più sotto lo stemma di Giovanni Paolo II. A lato la scritta in latino “Christus heri hodie semper”, “Cristo ieri, oggi e sempre” e , da un lato Iubilaeum e dall’altro A:D: 2000.
In origine quella di San Giovanni in Laterano, in realtà arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, era la prima e l’unica Porta Giubilare che si apriva in occasione dell’Anno Santo. Solo successivamente furono aggiunte quelle di San Pietro, San Paolo Fuori le Mura e Santa Maria Maggiore.
Proprio alla vigilia del rito dei apertura della porta Santa, sabato 28 dicembre, è stata inaugurata la piazza antistante la basilica, resaturata a tempo di record. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con sua moglie, e monsignor Rino Fisichella. DOpo il cardinale Reina, dalla POrta sono stati fatto passare molti cittadini romani rappresentanti di tutte le categorie, dai giovani agli anziani, alle famiglie, lavoratori e disoccupati, adulti e bambini, uomini, donne di ogni condizione sociale.
