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108 elettori (su 135) nominati da Bergoglio, chi sono i cardinali che sceglieranno il prossimo Papa

Un rito antichissimo dove storia, spiritualità e geopolitica si intrecciano nello scenario magnifico della Cappella Sistina. Il Conclave per eleggere il successore di papa Francesco si svolgerà ai primi di maggio. 

Spetta alle Congregazioni generali dei cardinali fissarne la data d’inizio. Già martedì mattina si è riunita la prima Congregazione generale alla quale hanno preso parte tutti quelli che risiedono a Roma e che sono già giunti in Vaticano dalle varie parti del mondo. Poi nei prossimi giorni si aggiungeranno anche tutti gli altri. Alle Congregazioni generali possono partecipare non solo i cardinali elettori (cioè con meno di 80 anni), ma anche quelli che a motivo del compimento di questa soglia di età hanno perso il diritto di entrare in Conclave. In totale, il Collegio cardinalizio è composto da 252 porporati (117 i non elettori). 

Ma chi sono i porporati chiamati a scegliere il nuovo Pontefice? Attualmente sono 135 quelli con diritto di voto, cioè che non hanno superato gli 80 anni di età. Il 70 per cento degli elettori è stato nominato da papa Francesco che in ogni anno del pontificato, a eccezione del 2021, ha convocato un concistoro (per un totale di dieci) per la creazione di nuovi cardinali, superando anche Giovanni Paolo II che in tutto il suo pontificato ne tenne nove. 

Al prossimo Conclave, dunque, parteciperanno 108 cardinali creati da Francesco. Sono 109 se si considera anche Angelo Becciu, già Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, che per età ha diritto ad entrare nella Sistina e che in un’intervista a L’Unione Sarda ha detto di aver conservato le sue prerogative: «Richiamandomi all’ultimo Concistoro (quello nel quale è divenuto cardinale Arrigo Miglio, già arcivescovo di Cagliari e che accolse Bergoglio nella sua storica visita del settembre 2013, ndr) il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto». 

Becciu è stato il primo cardinale nella storia a essere processato da un tribunale vaticano ordinario. Il procedimento, concluso a dicembre 2023, si è chiuso con una condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione per peculato e abuso d’ufficio, oltre a una multa. Tuttavia, la condanna non è ancora definitiva: Becciu ha fatto ricorso in appello e si dichiara innocente. La Sala Stampa vaticana ha confermato martedì che alle Congregazioni generali sono stati invitati tutti i cardinali, compreso Becciu.

Tornando alla geografia del Conclave, i “sopravvissuti” ai precedenti pontificati sono 27 elettori, di cui solo 5 creati da Giovanni Paolo II e 22 da Benedetto XVI. 

Specialmente negli ultimi concistori, Francesco ha privilegiato prelati di giovane età tra cui, ad esempio, l’ucraino Mykola Bychok che ha soltanto 44 anni e svolge il suo ministero in Australia.

Quello che ha realizzato papa Francesco con il complesso delle sue nomine cardinalizie, comprese le ultime, sono una Chiesa e un Sacro Collegio sempre meno eurocentrici, sempre meno a trazione italiana e occidentale, con uno sguardo attento e molto ampio alle periferie e alle Chiese “di frontiera” in tutto il pianeta. Sono molte le diocesi occidentali che non hanno un cardinale: Milano, Parigi, Los Angeles, la stessa Buenos Aires. 

Guardando ancora alla provenienza, 59 saranno i cardinali provenienti dall’Europa (19 dall’Italia), 37 dalle Americhe (16 dall’America del Nord, quattro da quella centrale, 17 dall’America del Sud), 20 i cardinali dall’Asia, 16 dall’Africa, tre dall’Oceania

Sono molte le istanze che saranno portate prima nelle congregazioni generali e poi nel voto in Conclave: dalla difesa del creato, all’attenzionale alle povertà e disuguaglianze in tutte le loro dimensioni, alle periferie, come le definiva Bergoglio, «sia fisiche che esistenziali». 

Quanti saranno i rappresentanti degli ordini religiosi presenti in Conclave. In tutto 34: cinque Salesiani, 4 Gesuiti (l’ordine di Bergoglio), un Frate cappuccino, quattro francescani, tre francescani conventuali, due domenicani, due Vincenziani, due Redentoristi, due Verbiti, e poi gli altri, fino al Missionario della Consolata Giorgio Marengo, piemontese d’origine, 50 anni, dal 2020 prefetto apostolico di Ulan Bator.

Il più giovane del Conclave sarà l’ucraino Mykola Byčok, 45 anni compiuti il 13 febbraio. Il più anziano lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, arcivescovo emerito di Madrid, che compirà 80 anni il prossimo 16 maggio, seguito di solo un mese dal guineano Robert Sarah, Prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino. 

Tra i cardinali aventi diritto ha annunciato che non parteciperà al Conclave Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo dal 1990 al 2002, «per motivi di salute», come ha reso noto lo stesso Puljić alla emittente tv croata Rtl.

Decisive, per incontrarsi, discutere e conoscersi di persona, saranno proprio le Congregazioni generali nelle quali si preparerà il Conclave discutendo dei dossier sul tavolo.

Il pragmatismo e anche la proverbiale ironia di papa Francesco hanno fatto sì che in diverse occasioni egli si trovasse ad esternare sul suo possibile successore. Scherzando, Bergoglio gli aveva già “scelto” il nome del suo successore: Giovanni XXIV. Nel 2023, sul volo di ritorno dalla Mongolia, Francesco disse che il prossimo viaggio lo avrebbe fatto Giovanni XXIV. Ma anche due anni prima, quando il vescovo di Ragusa, monsignor Giuseppe La Placa lo incontrò e lo invitò a visitare la città siciliana per il 75esimo anniversario della fondazione della diocesi nel 2025, Bergoglio usò lo stesso nome.





Dal sito Famiglia Cristiana

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